FLORENCIA MARTINEZ

"... Una funzione più sociale ed evocativa hanno le opere di Florencia Martinez, pregne di storia seppure al di fuori di ogni contesto, in cui il tessuto tridimensionale gonfio di gommapiuma assume il ruolo quasi di cornice per l'evento che si intende raccontare. L'ispirazione fa riferimento al movimento Madì (Materialismo Dialettico), nato nel 1944 in Argentina nell'ambiente dell'arte non-figurativa, dove l'oggetto-opera non rappresenta, non esprime, non significa, non è in rapporto con un soggetto, ma è vero in sé, e descrive in termini empirici lo sviluppo storico del pensiero. Le immagini dell'artista, riprese da fotografie di vecchi archivi fotografici, raccontano difatti situazioni esistenziali forti dove l'insistere porta ad ottenere risultati, come ad esempio donne che nei decenni scorsi hanno lottato per i loro diritti o i difficili rapporti genitori e figli, in deciso contrasto con la leggerezza e leziosità della decorazione dello sfondo che crea con il suo diversificato e decorativo pattern un'ambiguità portatrice di un certo straniamento ..."

 

Francesca Baboni

Estratto dal testo "Il potere della trama"

Dal 1990 vive e lavora a Milano. Nella città natale frequenta l'Accademia di Belle Arti San Martin e l'Accademia di Belle Arti De La Càrcova, allieva del pittore Dermijian. Tra il 1986 ed il 1988 frequenta l'ate¬lier del pittore Carlos Gorriarena; tra il 1988 e il 1990 quello di Roberto Pàez, per approfondire la tecnica del disegno. Dal 1990, dopo il suo trasferimento in Italia, nell'itinerario artistico di Florencia Martinez possono circostanziarsi tre diversi periodi: 1990-1995, lavoro di ricerca sull'immigrazione; 1996-1998, lavoro di ricerca sulla violenza domestica, in particolare sul mon¬do dell'infanzia; 1999-2001, lavoro di ricerca su materiale fotografico del dopoguerra (anni tra il 1945 ed il 1960). A partire dal 2002 l'artista orienta decisamente la sua ricerca verso la ricognizione fotografica del vivere quotidiano, tralasciando progressivamente la documentazione del tempo passato. Costruisce, in tal modo, una sua memoria intima, fatta di piccole cose e di situazioni generalmente non osservate. Nello stesso tempo la Martinez intensifica l'uso del ricamo per approfondirne la sua valenza letteraria; l'artista ricama storie di persone che le raccontano esperienze di vita vissuta, dando così alla parola la sua forma e facendola diventare traccia da tramandare. Alcune Mostre Personali : Fuorisalone Spazio "Senzatempo" 2014, "La fine del mondo" Galleria Zaion 2012, Ritratti Italiani a cura di Vittorio Sgarbi 2010